Implantologia e Chirurgia pre protesica

La chirurgia preprotesica è quella branca della chirurgia oro-maxillo-facciale che affronta le problematiche relative alle atrofie, più o meno gravi, del mascellare superiore e/o della mandibola . In pazienti affetti da questa patologia, è spesso impossibile l’applicazione di una qualsiasi protesi dentaria, fissa o rimovibile, proprio per la scarsa quantità di osso.

Le tecniche di chirurgia preprotesica permettono la ricostruzione delle ossa mascellari, sia in senso verticale che trasversale, cioè in altezza e spessore.

Le tecniche chirurgiche maggiormente utilizzate sono:

innesti ossei liberi; il materiale che a tutt’oggi offre le maggiori garanzie per questo tipo di ricostruzione è l’osso autologo (cioè del paziente stesso); può essere prelevato, in modesta quantità, dal cavo orale (regione del mento o dell’angolo della mandibola), oppure, in caso di quantità maggiori, dalla cresta iliaca o dalla teca cranica; la scelta del tipo di osso da utilizzare dipende dall’entità e dalla sede del difetto da riparare; una alternativa al prelievo di osso autologo dal paziente può essere costituita, in casi selezionati, dall’utilizzo di osso di origine animale, di origine umana (osso di banca), o di origine sintetica;
una tecnica particolare per la ricostruzione del mascellare superiore è costituita dal rialzo del pavimento del seno mascellare;
nelle gravi atrofie del mascellare superiore, oltre agli innesti, si può ricorrere ad interventi più complessi (osteotomie);
nelle atrofie estreme della mandibola e/o del mascellare superiore, in casi estremamente selezionati, possono essere utilizzati i trapianti ossei microvascolari;
È da sottolineare come non tutti questi interventi rientrino nei Livelli Essenziali di Assistenza e, pertanto potranno essere eseguiti solo in regime libero-professionale.

Tecniche ricostruttive che comportino l’utilizzo di cellule staminali sono, a tutt’oggi in fase di sperimentazione.

Domande Frequenti

Quando è possibile inserire gli impianti dentari?

Quasi tutte le persone a cui mancano uno o più denti e che godono di buona salute generale sono candidabili al trattamento con impianti dentari.  I chirurghi Maxillo-Facciali possono, anche in presenza di una perdita ossea significativa, eseguire procedure volte ad aumentare la quota ossea dei mascellari la riabilitazione implanto-protesica.

Quanti anni durano gli impianti dentari ?

In letteratura si ritrovano diversi studi che hanno dimostrato come gli impianti dentari possano  durare svariati anni. I tipici ponti supportati da denti durano circa 5-10 anni, mentre le protesi parziali e le dentiere sono funzionali solo per circa cinque anni. Si consiglia sempre di mantenere un costante follow up.

Sono possibili delle complicanze con gli impianti?

L’inserimento di impianti dentari, come qualsiasi procedura chirurgica ,comporta dei rischi che possono includere sanguinamento, gonfiore, infezione, ematomi e dolore.